La Degenerazione Maculare

La degenerazione maculare è una malattia dell’occhio che colpisce la parte centrale della retina – la macula, appunto – responsabile della visione dettagliata e nitida, essenziale per attività come leggere, guidare o riconoscere volti.

Questa patologia si manifesta con l’avanzare dell’età (Degenerazione Maculare senile o AMD), ma fattori genetici, fumo, ipertensione e obesità possono aumentare il rischio.

Esistono due principali tipi di degenerazione maculare:

  1. Degenerazione maculare secca o “atrofica: la più comune, caratterizzata da un assottigliamento della macula e dalla formazione di depositi di proteine chiamati drusen. Il deterioramento è graduale e può portare a una perdita progressiva della visione centrale.

  2. Degenerazione maculare umida o “essudativa: meno comune ma più grave, dovuta alla crescita anomala di nuovi vasi sanguigni sotto la retina, che perdono liquido o sangue, causando danni rapidi alla macula e perdita della visione centrale.

In caso di avanzata forma essudativa sono oggi disponibili tre possibilità terapeutiche:

  • Trattamento fotocoagulativo (Argon-laser);
  • Terapia fotodinamica (utilizza sempre una fonte laser);
  • Iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor).

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Diagnosi e chirurgia della Cataratta

La Cataratta è una patologia oculare caratterizzata dall’opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio che si trova dietro l’iride e la pupilla.

Il cristallino, normalmente trasparente, aiuta a mettere a fuoco la luce e le immagini sulla retina, permettendo la visione nitida.

Quando si opacizza, la luce non riesce a passare correttamente, e la visione diventa progressivamente offuscata, come guardare attraverso una finestra appannata o sporca.

Cause della Cataratta

La cataratta è legata principalmente all’invecchiamento, ed è una delle principali cause di perdita della vista negli anziani.

Tuttavia, ci sono altre cause, tra cui:

  • Fattori congeniti: alcuni bambini nascono con la cataratta o la sviluppano durante l’infanzia.
  • Traumi oculari: lesioni all’occhio possono causare una cataratta traumatica.
  • Malattie sistemiche: condizioni come il diabete possono aumentare il rischio di sviluppare cataratta.
  • Esposizione a radiazioni o raggi UV: l’esposizione prolungata alla luce solare o a fonti di radiazione può contribuire alla formazione della cataratta.
  • Uso di farmaci: l’uso prolungato di farmaci corticosteroidi può favorire lo sviluppo della patologia.

Sintomi della Cataratta

  • Visione offuscata o annebbiata
  • Difficoltà a vedere di notte
  • Aumento della sensibilità alla luce (fotofobia)
  • Percezione dei colori meno vivida
  • Visione doppia in un occhio
  • Necessità frequente di cambiare la prescrizione degli occhiali

Trattamento

L’unico trattamento efficace per la cataratta è l’intervento chirurgico, che consiste nella rimozione del cristallino opacizzato e nella sua sostituzione con una Lente intraoculare Artificiale (IOL).

Questo intervento è altamente sicuro e ha un alto tasso di successo, migliorando significativamente la qualità della visione.

La cataratta infatti non è una patologia che si può prevenire completamente, ma l’adozione di buone abitudini, come proteggere gli occhi dai raggi UV e mantenere uno stile di vita sano, può ridurre il rischio o ritardare il suo sviluppo.

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Patologia Malformativa Vascolare

Le patologie malformative vascolari sono anomalie congenite dei vasi sanguigni che si sviluppano durante la formazione del sistema vascolare nel feto.

Queste malformazioni possono coinvolgere arterie, vene, capillari o una combinazione di questi, e sono presenti alla nascita, anche se i sintomi possono manifestarsi solo successivamente, a seconda della gravità e della localizzazione.

Le malformazioni vascolari sono classificate in base al tipo di vaso coinvolto:

  • Malformazioni capillari: note anche come macchie rosse, sono alterazioni dei piccoli vasi sanguigni che si trovano vicino alla superficie della pelle. Un esempio comune è l’angioma piano.
  • Malformazioni venose: si verificano quando le vene si sviluppano in modo anomalo, formando vasi dilatati o tortuosi. Possono causare gonfiore, dolore e problemi circolatori.
  • Malformazioni arteriose: causate da una connessione anomala tra arterie e vene, chiamata fistola artero-venosa, che può provocare flussi sanguigni anomali e sintomi come dolore o emorragie.
  • Malformazioni linfatiche: coinvolgono i vasi linfatici e possono causare accumuli di liquidi nei tessuti, formando cisti o gonfiori.

Queste patologie possono variare molto in termini di gravità, con alcune che non causano particolari problemi di salute e altre che richiedono trattamenti chirurgici o interventi mirati per alleviare i sintomi o prevenire complicanze.

Diagnosi e trattamenti offerti

  • Diagnosi e terapia delle malformazioni vascolari (angiomi): malformazioni venose, arterovenose e linfatiche.
  • Terapia chirurgica, scleroterapia su guida ecografica o radiologica;
  • Laserterapia.

Patologie Venose dell’Arto Inferiore

Le patologie venose dell’arto inferiore sono condizioni che colpiscono le vene delle gambe, impedendo il corretto ritorno del sangue al cuore.

Quando le vene non funzionano adeguatamente, il sangue può accumularsi, provocando disturbi di varia gravità.

Ecco le principali patologie venose che possono colpire gli arti inferiori:

  • Insufficienza venosa cronica (IVC): una condizione in cui le vene non riescono a trasportare efficacemente il sangue dalle gambe al cuore. Questo provoca sintomi come gonfiore, senso di pesantezza, dolore e, nei casi più avanzati, ulcere venose.

  • Vene varicose: dilatazioni anomale delle vene superficiali, spesso visibili sotto la pelle. Oltre all’aspetto estetico, possono causare fastidio, dolore, gonfiore e crampi notturni.

  • Trombosi venosa profonda (TVP): una condizione grave in cui si forma un coagulo di sangue (trombo) in una vena profonda, solitamente nella gamba. Se non trattata, può causare embolia polmonare, un blocco potenzialmente fatale dell’arteria polmonare.

  • Flebiti: infiammazioni delle vene superficiali, che possono essere dolorose e spesso associate a trombi.

Queste patologie richiedono un’attenta valutazione medica e trattamenti specifici, come l’uso di calze elastiche, farmaci anticoagulanti o interventi minimamente invasivi per migliorare la circolazione venosa.

Diagnosi e Trattamenti offerti

  • Diagnosi e terapia della insufficienza venosa superficiale e delle varici degli arti inferiori.
  • Interventi ricostruttivi di “riparazione” della vena safena (valvuloplastica) o chirurgia demolitiva con tecnica mininvasiva (laser) o tradizionale (stripping della safena).
  • Diagnosi e terapia della insufficienza venosa profonda degli arti inferiori;
  • Prevenzione della recidiva varicosa e cura delle patologie ulcerative croniche;
  • Interventi ricostruttivi di “riparazione” del circolo venoso profondo (valvuloplastica della vena femorale).
  • Patologia venosa pelvica e anorettale.
  • Diagnosi e terapia del varicocele maschile e femminile (scleroembolizzazione percutanea con tecnica mininvasiva o terapia chirurgica).
  • Diagnosi e terapia della patologia emorroidaria e delle varici anorettali mediante tecniche ambulatoriali o in regime di ricovero (legatura elastica, prolassectomia con suturatrice meccanica, emorroidectomia chirurgica).

Patologie arteriose

Le patologie arteriose interessano le arterie, ossia i vasi sanguigni che trasportano il sangue ossigenato dal cuore al resto del corpo.

Quando le arterie si danneggiano o si restringono, il flusso sanguigno può essere compromesso, causando una serie di problemi di salute.

Tra le principali patologie arteriose ci sono:

  • Aterosclerosi: un ispessimento delle pareti arteriose dovuto all’accumulo di placche di grasso, colesterolo e altre sostanze. Può portare a infarto, ictus e altre complicazioni.

  • Aneurisma: un rigonfiamento anomalo di una parte dell’arteria, che può rompersi e causare emorragie interne gravi.

  • Arteriopatia periferica (PAD): una condizione in cui le arterie delle gambe o delle braccia si restringono, riducendo l’afflusso di sangue e provocando dolore o crampi, soprattutto durante l’attività fisica.

  • Ipertensione arteriosa: un’elevata pressione del sangue nelle arterie, che può danneggiarle e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

Queste patologie richiedono una diagnosi precoce e un trattamento mirato per prevenire complicazioni gravi.

Patologie trattate

  • Diagnosi e terapia delle arteriopatie carotidee;
  • prevenzione dell’ictus cerebrale;
  • Interventi di tromboendoarteriectomia carotidea “tradizionale” o stenting endovascolare (terapia mininvasiva).
  • Diagnosi e terapia delle arteriopatie ostruttive del distretto aortoiliaco e degli arti inferiori.
  • Interventi di bypass o angioplastica chirurgica per via endovascolare (dilatazione con“palloncino”, stenting, disostruzione laser).
  • Terapia delle ischemie acute degli arti (embolia) per via chirurgica tradizionale o endovascolare.
  • Prevenzione, diagnosi e terapia delle alterazioni arteriose causate dal diabete, trattamento del “piede diabetico” ed interventi di salvataggio d’arto.
  • Diagnosi e terapia degli aneurismi (patologia dilatativa) per via endovascolare o chirurgica tradizionale.
  • Diagnosi e terapia delle arteriopatie degli arti superiori. Chirurgia tradizionale o endovascolare della arteria succlavia.
  • Trattamento della sindrome dello stretto toracico superiore e delle sindromi neurovascolari (sindrome di Raynaud).

Laparoscopia

La laparoscopia (o Video-Laparo-Chirurgia – VLC) è una tecnica chirurgica minimamente invasiva. 

Grazie a questa, infatti, il medico operante può accedere alla cavità addominale e alla cavità pelvica di un paziente, senza ricorrere alle grandi incisioni richieste dalla chirurgia tradizionale.

La laparoscopia, infatti, prevede la realizzazione di un numero esiguo di piccole incisioni, necessarie per introdurre uno strumento particolare, il laparoscopio.

Questo è lo strumento principale, simile a una cannuccia per bere, il quale all’estremità presenta una rete di fibre ottiche, che fungono sia da sorgente luminosa che da telecamera.

Tutto ciò che viene illuminato e ripreso dal laparoscopio è proiettato in tempo reale su un monitor, in maniera tale che il chirurgo possa orientarsi all’interno dell’addome (o della pelvi) e possa eseguire correttamente l’intervento.

Rispetto alla chirurgia tradizionale, la ridotta invasività della laparoscopia fornisce diversi vantaggi: un’ospedalizzazione brevemeno dolore o perdite di sangue dopo l’operazione e cicatrici meno evidenti.

Isteroscopia Operativa

L’isteroscopia operativa è una procedura chirurgica di tipo endoscopico che serve alla cura di patologie dell’utero, della cervice uterina o dell’endometrio.

Tale procedura richiede una preparazione particolare, che comprende anche una serie di esami finalizzati a stabilire l’idoneità di una donna alla procedura in questione.

Della durata di 30-60 minuti, l’isteroscopia operativa prevede l’inserimento nella cavità uterina, attraverso l’apertura vaginale, dell’isteroscopio, il quale agisce da strumento chirurgico.

L’isteroscopia operativa è sicura, efficace e mini-invasiva che, alla sua conclusione, impone qualche giorno di riposo in attesa di un completo recupero.

Isteroscopia Diagnostica

L’Isteroscopia è un esame endoscopico ambulatoriale che non necessita di anestesia e che permette di indagare all’interno della cavità uterina.

Strumento utilizzato è l’isteroscopio. Si tratta di un tubo rigido e sottile del diametro di pochi millimetri, dotato di fibre ottiche attraverso le quali viaggia la luce, che viene introdotto all’interno dell’utero, attraverso la vagina.

L’isteroscopia diagnostica è indicata soprattutto in presenza di sanguinamenti uterini anomali in epoca fertile, in pre e post menopausa, in pazienti in terapia farmacologica post-neoplasia mammaria o in trattamento sostitutivo per la Menopausa.

È importante sottoporsi a Isteroscopia diagnostica nei casi di infertilità di coppia (da eseguire sempre prima di un eventuale accesso a tecniche di PMA).

E’ inoltre raccomandata anche nel sospetto di malformazioni uterine, per controlli della cavità uterina post chirurgia isteroscopica e nei casi, infine, di residui corioplacentari post abortivi o post partum.

Colposcopia

La colposcopia è un esame diagnostico che permette la visione ingrandita della cervice uterina, parte più esterna del collo dell’utero.

Si utilizza il colposcopio, strumento utilizzato per esaminare la superficie di rivestimento della vagina e del collo dell’utero.

Grazie a questo, la visione viene ingrandita da 2 a 60 volte, consentendo al medico di rilevare anomalie, eventuali lesioni, alterazioni o neoplasie che potrebbero sfuggire a una visione a occhio nudo.

Valuta la giunzione squamocolonnare attraverso l’immagine ingrandita della portio, dopo detersione con acido acetico e colorazione di Lugol, per mettere in evidenza zone iodo positive e iodo negative.

Nelle zone sospette, per una diagnosi sicura, può essere effettuata una biopsia.

L’esame colposcopico si può completare con l’acquisizione di immagini (foto, filmati) permanenti delle aree sospette evidenziate nel corso dell’esame.

Clinica Sanatrix
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